venerdì 26 giugno 2009

IL TRULLO


C’è una musica in quel treno

che si muove e va lontano

musica di terza classe

in partenza per Milano

c’è una musica che batte

come batte forte il cuore

di chi parte contadino

ed arriverà terrone.


C’è una musica in quel sole

che negli occhi ancora brucia
nell’orgoglio dei braccianti

figli della Magna Grecia

in quel sogno di emigranti

grande come è grande il mare

che si porta i bastimenti

per le Americhe lontane.





Grande sud che sarà

quella anonima canzone

di chi va per il mondo

e si porta il sud nel cuore.


Grande sud che sarà

quella musica del ghetto

di chi va per il mondo

e si porta il suo dialetto.




C’è una musica nei sogni

di chi dorme alle stazioni

negli antichi sentimenti

delle nuove emigrazioni

c’è una musica nel viaggio

dalla terra di nessuno

di chi porta nel futuro

i tamburi del villaggio.




Grande sud che sarà

quella anonima canzone

di chi va per il mondo

e si porta il sud nel cuore.


Grande sud che sarà

quella musica del ghetto

di chi va per il mondo

col suo ritmo maledetto.

E sarà quel racconto

e sarà quella canzone

che ha a che fare coi briganti

e coi santi in processione

che ha a che fare coi perdenti

della civiltà globale

vincitori della gara

a chi è più meridionale.




(Eugenio Bennato, Grande Sud, 2008).

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