mercoledì 26 agosto 2009

SBANDIERATORE IN ATTESA

LO AMMETTO...SONO DI PARTE!

Durante una breve visita di Siena, anni fa, mi ritrovai a girovagare per vicoli di straordinaria bellezza e, desiderando un ricordo tipicamente turistico della città, entrai in un negozio per acquistare la bandiera di una delle contrade partecipanti al Palio. Non sapendo quale scegliere, considerata la mia assoluta ignoranza in materia, volli chiedere alla commessa, che si stava affannosamente occupando del mio dilemma, quale fosse la più forte di tutta Siena: un orgoglio impetuoso si dipinse sul suo volto così fiero di essere senese quando mi rispose "L'è La civetta! O come tu fai a non saperlo?!"... E così l'acquisto fu fatto.
Ma la Civetta non vinceva dal lontano 1979!!!
Ogni anno da quel viaggio seguo con passione lo svolgimento del Palio di Siena, sentendomi una piccola sostenitrice di quella contrada che poi ho saputo essere la stessa del mio amato Cecco Angiolieri.
A quella commessa e a questa bandiera rivolgo un modesto omaggio!

























La mia malinconia è tanta e tale,
ch'io non discredo che,
s'egli 'l sapesse
un che mi fosse nemico mortale,
che di me pietade non piangesse.
Quella, per cui m'avven,poco ne cale;
che mi potrebbe,sed ella volesse,
guarir 'n un punto di tutto 'l mie male,
sed ella pur: - io t'odio - mi dicesse.
Ma quest'è la risposta c'ho da lei:
ched ella non mi vol né mal né bene,
e ched i' vad'a far li fatti miei;
ch'ella non si cura s'i' ho gioi' o pene,
men ch'una paglia che le va tra' piei:
mal grado n'abbi Amor, ch'a le' mi diène.

Cecco Angiolieri

sabato 1 agosto 2009

Cornice con papaveri e margherite

Charles Baudelaire, La Musica, tratta da I fiori del male.



Spesso la musica mi porta via come fa il mare.

Sotto una volta di bruma o in un vasto etere

metto vela verso la mia pallida stella.

Petto in avanti e polmoni gonfi come vela

scalo la cresta dei flutti accavallati

che la notte mi nasconde;

sento vibrare in me

tutte le passioni d'un vascello che dolora,

il vento gagliardo, la tempesta

e i suoi moti convulsi

sull'immenso abisso mi cullano.

Altre volte, piatta bonaccia,

grande specchio della mia disperazione!