sabato 18 luglio 2009

Cornice con pagliacci

PICCOLI PAGLIACCI DISPETTOSI



C'era una volta

un povero lupacchiotto,

che portava alla nonna

la cena in un fagotto.

E in mezzo al bosco

dov'è più fosco

incappò nel terribile

Cappuccetto Rosso,

armato di trombone

come il brigante Gasparone...,

Quel che successe poi,

indovinatelo voi.

Qualche volta le favole

succedono all'incontrario

e allora è un disastro:

Biancaneve bastona sulla testa

i nani della foresta,
la Bella Addormentata non si
addormenta,


il Principe sposa

una brutta sorellastra,

la matrigna tutta contenta,

e la povera Cenerentola

resta zitella e fa

la guardia alla pentola.







Gianni Rodari, Le favole al rovescio, 1950.

giovedì 16 luglio 2009

Cornice con fiori


Questa sera la luna sogna più languidamente; come una
bella donna che su tanti cuscini con mano distratta e leggera
prima d'addormirsi carezza il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe morente, si abbandona
a lunghi smarrimenti, girando gli occhi sulle visioni
bianche che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso, ella lascia cadere su questa
terra una lagrima furtiva, un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale, e la nasconde
nel suo cuore agli sguardi del sole.


Charles Baudelaire, Tristezza della luna, tratta da I Fiori del Male, 1857.

domenica 12 luglio 2009

Angioletto con fiori

LA PRATOLINA


Quando l'ispirazione arriva dal fiore preferito...in attesa del mio compleanno!




Ora stammi a sentire!


In campagna, accanto alla strada, c'era un villino; sicuramente lo hai visto qualche volta! Davanti c'era un piccolo giardino con i fiori e uno steccato verniciato; lì accanto, nel fosso, in mezzo alla più spendida erba verde, cresceva una piccola pratolina; il sole splendeva caldo e bello su di lei come splendeva sui grandi, ricchi e bellissimi fiori del giardino, e perciò la pratolina cresceva di ora in ora.

Un mattino era completamente sbocciata, con i suoi piccoli petali luminosi e bianchi che circondano come raggi il piccolo sole giallo. Non pensava affatto che lì in mezzo all'erba nessuno la vedeva e che era un fiore povero e disprezzato; no, era molto soddisfatta, si volse dritto verso il sole caldo, sollevò lo sguardo e ascoltò l'allodola che cantava.

La piccola margherita era felice come fosse stato un grande giorno di festa, eppure era un lunedì e tutti i bambini erano a scuola; mentre sedevano sui loro banchi e imparavano qualcosa, la margherita stava sul suo piccolo gambo verde e anche lei, dal sole caldo e dallo splendore che c'era intorno, imparava quanto è buono Dio, e le sembrava proprio che l'allodola cantasse chiaramente tutto ciò che lei provava in silenzio; e la pratolina guardò con rispetto il fortunato uccello che poteva cantare e volare, ma non era affatto triste perchè lei non poteva. "Io vedo e sento!" pensava. "Il sole splende su di me e il vento mi bacia! Oh che doni mi sono stati concessi!".




All'interno dello steccato c'erano tanti fiori nobili e impettiti; meno profumavano, più si drizzavano. Le peonie si gonfiavano per essere più grandi di una rosa, ma non è affatto la grandezza che fa la differenza! I tulipani avevano i colori più belli, e lo sapevano bene e rimanevano impettiti perchè lo si potesse vedere meglio. Non facevano proprio caso alla piccola margherita lì fuori, ma tanto più lei li guardava e pensava:"Quanto sono ricchi e splendidi! Si, sicuramente quel magnifico uccello volerà giù a fargli visita! Grazie a Dio io sono qui vicino, così potrò vedere quella meraviglia!". E proprio mentre pensava questo, "ciricip!" arrivò l'allodola in volo, ma non dalle peonoe e dai tulipani, no, giù sull'erba dalla povera pratolina che per la gioia si spaventò tanto che non sapeva più cosa pensare.


L'uccellino le ballò intorno e cantò:"Ma quanto è morbida l'erba! E guarda che dolce fiorellino con l'oro nel cuore e l'argento sul vestito!" il punto giallo in mezzo alla pratolina sembrava proprio oro, e i piccoli petali tutto intorno scintillavano biancoargentei.




Quanto era felice la piccola margherita, no, nessuno può immaginarlo! L'uccello la baciò col suo becco, cantò per lei e poi di nuovo volò via nel cielo azzurro. Passò sicuramente un intero quarto d'ora prima che il fiore tornasse in sè. Un pò pudica, eppure sinceramente soddisfatta, la margherita guardò i fiori nel giardino; avevano visto l'onore e la beatitudine che le erano capitati, loro dovevano comprendere quale gioia fosse; ma i tulipani si drizzavano impettiti come prima e il volto così affilato e rosso, perchè si erano irritati. Le peonie avevano la testa così dura...era un bene che non potessero parlare, altrimenti avrebbero fatto alla pratolina una bella lavata di capo!







(Hans Christian Andersen, La pratolina, tratta da Fiabe e storie).